Davvero difficile trovare una zona del vino - italiana e forse mondiale - dal fascino comparabile a quello dell'Etna.
Vino e non solo vino, perché magari le colline vocate di altre zone possono dare etichette più significative ma l'unicità del Monte Etna è difficilmente discutibile.
È il vulcano più alto di Europa tra quelli attivi (3.343 metri).
Sta in Sicilia, regione con tante contraddizioni ma con squarci di bellezza deflagranti e una luce disumana.
E man mano si sale per i tornanti, il Mungibeddu (Mongibello, è il nome di origine araba ancora usato dalla gente dell'Etna) appare in tutta la sua sconvolgente biodiversità, dai profumati agrumeti alle vigne, ai boschi. Un paesaggio straordinario e variegato, surreale e un po' magico.
Non esiste qualcosa di anche solo lontanamente simile all'Etna.
Ad una geografia naturale mozzafiato se ne aggiunge poi una umana non da meno, dal carattere geneticamente etneo ma contaminato dal mondo.
L'avventura di Eric Narioo e Anna Martens (Vino di Anna) ne è un esempio distillato.
[Questo è quel che si vede dietro la loro casa-cantina a Solicchiata.
Non servono particolari commenti a corredo, sembra un set cinematografico] |