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“Al bar ti chiamano forestiero se non sei nato e cresciuto qua, a Roccatederighi.”
E le strade dei due forestieri si incrociano proprio nell’Alta Maremma, zona d’alta collina inserita nel parco delle Colline Metallifere, area protetta dall’Unesco.
È qui che il loro sogno diventa realtà: esplorazione, scoperta e desiderio di rinascita gli ingredienti per fare vino in un posto unico, con personalità e libertà.
Una Maremma diversa, senza viali con cipressi che costeggiano i vigneti, ma solo con strade sterrate che si inerpicano dentro alla macchia mediterranea salendo fino ai castagni: geologicamente si tratta di una zona molto varia, con terreni che cambiano matrice continuamente passando da rocce vulcaniche ad arenarie, galestro e argille.
Un terroir selvaggio, lontano da una viticoltura industriale, da sempre legato a produzioni di sostentamento, perfetto per produzioni sartoriali fuori dalle denominazioni e fuori dagli schemi.
Le vigne si trovano da 150 ai quasi 600 metri sul livello del mare, mantenendo l’uso antico di una coltivazione promiscua per cui nello stesso filare possono convivere varietà diverse.
Il regno di Dario ed Ezequiel sono 5 ettari a base di Sangiovese, Trebbiano, Malvasia Bianca Toscana, Ciliegiolo, Malvasia Nera, Alicante Nero, Moscato e altre varietà rare autoctone.
"Crediamo che l’unico modo di esprimere un territorio e di conseguenza fare il vino sia senza l’uso di chimica, così in vigna come in cantina. Fermentiamo succo d’uva con i suoi lieviti indigeni, non viene usato altro che una piccolissima quantità di solforosa prima dell’imbottigliamento." |
